Quella mattina il sole virò in un sentiero mai battuto prima. Nonostante le braccia lunghe, la vista senza confini e una simpatia onnipresente, l’abitudine a sedersi in quel posto fisso nel cielo e a percorrere indisturbato il solito corridoio gli sconsigliò cambi d’itinerario. Fino a quando, svegliatosi scontroso dopo un sogno lunatico, deciso a smontare la scaletta delle priorità celesti, lasciò la scrivania di nuvole e sparì tra le begonie. Due giorni dopo fu ritrovato con i raggi pieni di spine per la caduta in un roseto tentatore e il sorriso sporco dei baci di un’ombra d’ulivo che, da un secolo, aspettava un evento così particolare e un fuoco tale da risvegliarne l’infreddolita speranza. Anche per il sole valse la legge suprema e mortale che è sempre un improvviso incendio di passioni a uccidere il tempo burocratico.