Capitano giorni in cui il calcolo salta, la ragione è sepolta, il senso di tutto è legato stretto a un palo infame. I conti non tornano e sarà così fino a che il buio non sconvolgerà le ore. Provare a intavolare soluzioni o a patteggiare con le tabelline dell’incomprensibile è come intestardirsi a voler filmare il vento. Non resta che fermarsi e aspettare, respingendo ogni tentativo del ricordo di aprire varchi di sangue o del rimorso di allineare fallimenti.
Chi di carne umana è fatto, dovrebbe sapere che la sola operazione possibile dentro una pagina che schiera numeri scomunicati è lasciare la coda dell’occhio più o meno vicino alla moltiplicazione dell’onirico. Anche se la solitudine è un risultato esatto, non ci sarà divisione che tenga quando si prova il sogno per sogno. Sotto un cielo che cede i colori all’indecifrabile è l’unica via di fuga non aritmetica della stessa sostanza del coraggio e dell’amore.
Alchemico… La vita al fondo, l’arte è transustanziare. Nessuna aritmetica sa la formula. Un abbraccio, Max.
Ciao Leo, “nessuna aritmetica sa la formula”. Verità lucente. Un abbraccio forte Max