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Tag: poeta

(Ciclo "Nostalgia canaglia": 2 agosto 1998). E i miti si fanno vivi all’ora propizia, mentre il cielo si scioglie, gli uomini non fanno gli uomini, i mediocri dettano legge e quel fetente di Fato s’accanisce persino nell’ultima passerella dei Campi Elisi, bucando le ruote al campionissimo. Ma è solo...
Aveva gli anni di Cristo, parlava più lingue degli apostoli, scriveva poesie, recuperava sogni nei Sud del mondo, aveva il talento dell’inquietudine e il coraggio della libertà, attraversava terre dove gli occhi dell’inferno non chiudono mai le palpebre. C’era una volta Mario, Mario Paciolla, il piccolo vichingo del Rione...
Uscito a fatica da un assembramento di luminari del bagnasciuga, riparato il ponte di un precario castello di sabbia, si lasciò alle spalle il lido delle grandi batoste, trattenendo dentro il tepore della sconfitta come se fosse un terapeutico souvenir dell’inferno. Avrebbe voluto incontrare qualcuno per raccontargli il sapore...
Nel rullio di quei giorni frustranti, abbandonato dai sogni, si ritrovò passeggero di una nave di tracotanza. Non era il viaggio che aveva programmato, ma la ressa all’imbarco e i fucili puntati del tempo lo spinsero a bordo, smarrito come un poeta al supermarket. Non c’era un solo cristiano...

Una notte da camminare

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Dall’anfora della notte tiro fuori le passeggiate della salvezza, ogni passo una bicchierata, ogni vicolo la consapevolezza delle braccia del cielo, del tepore della compagnia, del calore delle pietre, del sospeso dolore. Mai fermerei il cammino buio sfottendomi e sfottendovi, né rinuncerei al lancio di astri nello stagno dell’incoscienza...
Chi sceglie libri d’intrattenimento o strombazzati cazzeggi narrativi è meglio che esca subito da questo pezzo. Non è una scortesia la mia, ma un avvertimento ragionevole rivolto a chi è abituato a frequentare opere di superficie. Terre emerse di Leonardo Guzzo (Pequod Edizioni, 2019, pagine 124, 16 euro) appartiene...

Dioniso ti ride in faccia

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Si accomoda dentro senza bussare, governando visioni e tracciando vie silenti aperte ai passi indecisi. Vorresti tanto tenere Dioniso in catena ma lui è tentatore e ti smonta lo sguardo e riapre l’onirico, improvvisando una danza lenta. Ti scioglie ciò che noi umani continuiamo a chiamare malinconia, per un...

Chiedo scusa alle idee

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Arrivò tardi all’audizione, come di solito faceva negli appuntamenti che contano. Uno sconosciuto, sepolto nel buio del teatro, gli chiese un monologo sull’idea. Bardo tossì, avanzò con incedere convinto e iniziò: «Chiedo scusa alle idee che ho lasciato per strada, a quelle che muoiono di fame, a quelle che...
Appena ha intuito che non sarebbe stato il solito agosto, che un improvviso pensiero aviatore aveva sconfinato negli azzurri delle sue sicurezze, atterrando di sorpresa sulla pista della coscienza - un traffico sbalorditivo di sensi di colpa, di sogni passeggeri e di rimorsi ammucchiati come bagagli - ha deciso...
Quando finisco un libro ho l’abitudine di segnarmi la data. L’8 agosto 2019, su un balcone cilentano, appena uscito dalla controra, lessi l’ultima pagina del romanzo Lavoro a mano armata, scritto da Pierre Lemaitre, storia di un disoccupato di 57 anni che fa di tutto pur di lavorare. Di...