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Il drago della noia

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L'ultima telefonata mi ha annunciato che per strada c’è un gran tumulto di gente. La penultima, ricevuta dopo pranzo, era di un caro amico che, con l’entusiasmo di chi è a un passo dalla depressione, mi ha elencato una sfilza di svincoli per liberarsi dal suo traffico di sogni....
Quella mattina il sole virò in un sentiero mai battuto prima. Nonostante le braccia lunghe, la vista senza confini e una simpatia onnipresente, l'abitudine a sedersi in quel posto fisso nel cielo e a percorrere indisturbato il solito corridoio gli sconsigliò cambi d'itinerario. Fino a quando, svegliatosi scontroso dopo...
L’ultima origliata nella via del ritorno gli consegnò una certezza: l’esistenza del Rione Brioso. Con i piedi in un mare cristallo, due signore, dalle pettinature rovistate dal sole, confabulavano sul luogo in cui “l’ingresso è consentito solo se si è appagati”. Venne a sapere che quel posto nacque in...
Appena le dissero che avrebbe rivisto il mare, nei suoi occhi parve approdare una feroce gioia. Come quando era bambina e con le ginocchia sbucciate correva nei campi del sole, perdendo sorrisi nel tepore dell’erba. Dopo lo scippo dal calendario di mesi non più rimborsabili, la prima uscita dal...
Se ne accorse mentre il sole lanciava bicchieri di luce sui balconi. La prospettiva della giornata oscillava dalla scelta della mascherina al riordino della libreria, con la speranza di rincontrare un piccolo libro sui benefici del peperoncino. Recluso in una stanza antipanico, foderata di oggettistica rassicurante e romanzi spalancati...
Nell’alterazione dell’umore delle stagioni - diavolerie climatiche cui nessuno sa dare decisive spiegazioni - non varia di una sola rosa l’aria fresca e ‘mbarzamata della primavera partenopea. L’influencer del Pallonetto, di marottiana memoria, avrebbe definito il rapporto tra maggio e i napoletani azzeccuso. Morboso lo è, non ci piove....

Col gessetto che aveva

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Nel taglio di una primavera sbigottita, si ritrovò in un’aula offuscata, ferito persino nei sogni. Dalle finestre un giardino segreto di mandorli guerrieri e un’altalena viva nel tepore bianco delle siepi. Tra i banchi non era solo: sparsi in un’ora silente, dipinta di grigio brillante, c’erano altri alunni attenti,...

Na cammenata pe’ mme

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Pubblico per la prima volta "Na cammenata pe’ mme”, testo scritto in una di queste notti di reclusione a causa del virus con la corona. Avevo l’esigenza di "fermare" un immaginario dialogo a distanza tra un uomo spaesato in una Napoli "vacante e annaccuvata" e il nipote, responsabilmente a...
Un vecchio ragazzo, dagli occhi di rugiada e lo stupore nei capelli, si trovò per la prima volta in fila per il rimborso del tempo. Nell’attesa, ascoltava gli altri. Venne così a sapere di appuntamenti mancati con la storia, di viaggi rimandati per improvvisa pigrizia, dell’incendio notturno di una...
Sono un posto di combattimento. Posso raccontarvi, con l’alternanza perpetua dei guerrieri raminghi che mi occupano, come ragiona un cuore costretto alla guerra. Aspira al duello finale pur di rimettere le mani tra le macerie e tirar fuori una viva speranza. Supera la stanchezza dell’ennesimo scontro con un arabesco...